Tim, Consiglio dei ministri dà l’ok all’operazione NetCo
Stefano Neri
28-08-2023 — 10:32
Il Mef affiancherà nell’offerta il fondo Kkr, approvato anche un decreto legge per assicurare la copertura finanziaria. Ora si lavora a un incontro per convincere Vivendi a rinunciare al veto
Azioni Telecom positive in Borsa (+3,3% a fine seduta) nel giorno del Consiglio dei ministri che, si è appreso in serata, ha dato poi il via libera al Dpcm Tim per l’offerta congiunta con il fondo Kkr sulla rete, come stabilito dal memorandum of understanding siglato lo scorso 10 agosto. Approvato anche un decreto legge per assicurare la copertura finanziaria dell’operazione: fino a 2,2 miliardi, secondo quanto ha spiegato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.
Tim, Consiglio dei ministri
“Dopo aver trovato una soluzione seria per Ita con un accordo con Lufthansa, Commissione Ue permettendo, e che a volte solleva problemi che difficilmente capiamo, ora è venuto il momento di dare una prospettiva a quello che è stato uno dei campioni internazionali delle telecomunicazioni”, ha commentato la premier Giorgia Meloni.
“La direzione intrapresa dal governo è quella che il centrodestra ha sempre auspicato e sostenuto: assumere il controllo strategico della rete di telecomunicazioni e salvaguardare i posti di lavoro”.
“Speriamo che con questa azione si possa in qualche modo dare un quadro stabile e definitivo ad una vicenda che da molto tempo vive una situazione impasse e nei prossimi mesi potrebbe avere una soluzione definitiva”, ha detto da parte sua il ministro Giorgetti in conferenza stampa dopo il cdm, illustrando i decreti approvati su Tim. La partecipazione del Mef alla Netco di Tim “sarà di minoranza per un importo massimo di 2 miliardi e 200 milioni”, ha precisato.
Cordata italiana
L’accordo, aveva spiegato dopo la firma il ministero guidato da Giancarlo Giorgetti, prevede la formulazione di un’offerta vincolante che stabilisce fra l’altro “l’ingresso del Mef nella NetCo nella percentuale fino al 20%”. I termini dell’offerta dal punto di vista dei rapporti tra le parti, prevedono un “ruolo decisivo del governo” nella definizione delle scelte strategiche.
Il Mef ha recentemente nominato l’advisor Ubs per farsi assistere nella partita. La logica del memorandum è quella di partecipare all’offerta americana tramite una cordata tricolore, in grado di esprimere una potenziale minoranza di blocco e tutelare l’interesse strategico nazionale come prevede la normativa golden power.
La cordata vedrebbe schierato anche il fondo F2i. In campo la Cdp ma con paletti antitrust (avendo il controllo della società rivale della rete Open Fiber).
Il Mef verso incontro con Vivendi
Nei giorni scorsi erano emersi dubbi sul possibile via libera del Consiglio dei Ministri odierno al memorandum, per via di alcune questioni tecniche da risolvere, mentre era stato anche posto il tema di reperire le risorse necessarie. L’offerta di Kkr attualmente è pari a 21 miliardi o 23 miliardi comprensivi di alcuni supplementi di prezzo, mentre l’esborso citato oggi da Giorgetti sarebbe coerente con una valutazione di 20 miliardi, di cui equity 11 miliardi e debito 9 miliardi.
Il nodo più delicato da sciogliere riguarda però la posizione di Vivendi, che è il primo socio di Tim con circa il 24% e rivendica una valutazione di 31 miliardi per la rete, ben più alta di tutte le offerte fin qui messe sul tavolo e bollate dal socio francese come inadeguate.
Nelle ultime ore sono tornate a circolare indiscrezioni di stampa su un imminente incontro al ministero dell’Economia con i vertici di Vivendi. L’obiettivo è trovare un’intesa, ma non sarà una passeggiata, tenuto conto che il primo azionista ha i numeri per stoppare l’operazione in un’assemblea straordinaria.
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