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Sab 20 Aprile 2024 — 02:33

Tim al fondo Kkr? Per analisti focus su politica e Vivendi



Le azioni Telecom volano oggi in Borsa ma si mantengono al di sotto il prezzo della potenziale opa

tim cvc

Le azioni Telecom (Tim) volano oggi in Borsa ma si mantengono al di sotto il prezzo della potenziale opa targata Kkr. Gli analisti studiano il dossier, mentre dal mondo della politica emergono distinguo e perplessità.

Tim Kkr, analisti studiano opa fondi

L’opa su Tim da parte del fondo americano, per ora solo in una manifestazione di interesse non vincolante e indicativa, mette sul piatto un prezzo di 50,5 centesimi che incorpora un premio del 46% rispetto alla chiusura di venerdì.

Fra le prime reazioni dei broker, Hsbc ha alzato la raccomandazione su Telecom a buy con target price di 0,50 euro. Stesso rating e prezzo obiettivo da parte di Jefferies.

L’offerta di Kkr è ben al di sopra della media dei recenti deal che è del 20%, ma solo del 7% superiore al picco del 2021 del titolo Tim in Borsa – commenta un analista – Vivendi potrebbe spingere per avere di più, visto il prezzo medio di oltre 1 euro per azione pagato per la sua quota del 24% e puntare a 83 centesimi per azione (il prezzo svalutato dai francesi).

La posizione di Vivendi, che ha in effetti un prezzo di carico ben più elevato, potrebbe infatti portare a un eventuale rilancio.

Tim Kkr, si attende Vivendi ma non solo

Secondo gli esperti di Equita, “le dichiarazioni del governo sono al momento favorevoli. La reazione dei partiti politici è invece a nostro avviso il punto chiave da valutare, così come quella degli azionisti”.

“Vivendi (23,9%) detiene oggi un potere di veto di fatto sulle operazioni straordinarie. Pensiamo che possa essere tentata di accettare l’offerta negoziando la migliore uscita possibile. Tuttavia finora ha commentato che è improbabile che sostenga l’offerta”.

Se invece Cdp (9,8%) accettasse l’offerta su Tim di Kkr, “eliminerebbe l’impasse strategica di avere una posizione sia in Tim che in Open Fiber, rimanendo esposta solo a Open Fiber e mantenendo l’opportunità di rilanciare il progetto rete unica, soprattutto se Kkr fosse a favore di una scissione della rete o fosse costretto a cedere il controllo della rete per il Golden Power“. Equita è invece cauta sull’ipotesi di “offerte competitive”, anche se altri fondi stanno valutando il dossier (Cvc e Advent).

Spezzatino non piace a Landini (Cgil)

Sul fronte dei sindacati, il segretario della Cgil Maurizio Landini in un’intervista al quotidiano La Repubblica ha affermato che “in un settore strategico come quello delle telecomunicazioni lo Stato italiano non può subire semplicemente la logica del mercato”, invitando a rilanciare invece il tema della rete unica.

Il rischio di uno spezzatino per Landini “va scongiurato. Serve una visione d’insieme”, “è da tempo che le organizzazioni sindacali chiedono la costituzione di una Rete unica e di un campione nazionale unico e competitivo capace di difendere e qualificare l’occupazione”.

Kkr, secondo una ricostruzione del quotidiano La Stampa, punta alla separazione tra rete e società di servizi che gli permetterebbe nel giro di cinque anni di “raddoppiare il valore del titolo (da 0,50 a 1 euro per azione rilevata) e perfino triplicare l’investimento di capitale”.

Il fondo detiene già il 37,5% di Fibercop, la società in cui sono confluite la rete secondaria (dall’armadio in strada alle abitazioni dei clienti) dell’ex monopolista e la rete in fibra sviluppata da FlashFiber, la joint-venture di Tim (80%) e Fastweb (20%).

In Borsa alle ore 09,47 le azioni Telecom Italia segnano un balzo del +23,09% a 0,4265 euro.

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