Privatizzazione Poste, in campo casse di previdenza e advisor
Ste. Ne.
21-02-2024 — 09:22
Prime ipotesi su investitori e consulenti dell’operazione

E’ partito il conto alla rovescia per la privatizzazione di una quota delle Poste Italiane, che fra un mese dovranno presentare il piano industriale aggiornato.
Privatizzazione Poste
Per l’operazione di privatizzazione delle Poste, sotto traccia, i grandi investitori si preparano a prendere posizione così come le banche per vari ruoli, partendo dagli advisor. E il dossier, secondo quanto ricostruisce oggi il Messaggero, che cita fonti di governo, è all’esame abche delle grandi casse di previdenza.
L’operazione dovrebbe avere la struttura di un’offerta di vendita di una quota di Poste per privilegiare dipendenti, clienti e retail, ma è possibile sia prevista una tranche da collocare presso grandi investitori. In totale lo Stato dovrebbe sul mercato il 29,26% detenuto dal Mef (che attualmente vale 3,9 miliardi) conservando il 35% nei libri di Cdp.
Enpam, Cassa Forense e Inarcassa
Fra le casse di previdenza nel ruolo di potenziali investitori vengono citate Enpam,
Cassa Forense e Inarcassa definite “macchine da guerra” dal punto di vista finanziario avendo la potenza di fuoco di una dotazione patrimoniale consistente: Eguidatmedici e dentisti) ha 18 miliardi, Cassa forense circa 17 miliardi, Inarcassa (ingegneri, architetti e liberi professionisti) 12 miliardi.
Le casse starebbero valutando in autonomia, mentre non ci sarebbe stata nessuna chiamata formale da parte del ministero guidato da Giancarlo Giorgetti.
Advisor in corsa per privatizzazione Poste
Il collocamento non è stato anco-ra organizzato, ma dietro le quinte sono partite le grandi manovre. Per quanto riguarda la struttura dell’operazione, circa il
5-7% potrebbe essere collocato
ad investitori come la casse, men-tre la tranche per i dipendenti
(circa il 2-3%) potrebbe prevede-re la possibilità di attingere dal
tfr; infine per clienti e retail, potrebbe essere concepito un “premio fedeltà” come per i Btp Valore.
Secondo le prime ipotesi che girano tra banche e governo, almeno stando al Messaggero, per il
ruolo di advisor l’incarico po-trebbe essere affidato a Lazard.