Passera sceglie Banca Interprovinciale
Rosario Murgida
02-03-2018 — 10:46
Il banchiere avrebbe individuato in una piccola banca modenese il suo obiettivo per Spaxs. Trattative già in corso con un’esclusiva in scadenza il 9 marzo. Potrebbe essere il segnale di via al consolidamento del settore

Corrado Passera sembra aver fatto la sua scelta per portare avanti il progetto bancario annunciato con la quotazione della sua Spac da 600 milioni di euro di raccolta.
Il banchiere, secondo le ultime indiscrezioni di stampa, avrebbe individuato un obiettivo semi sconosciuto ai più. Passera avrebbe infatti scelto la Banca Interprovinciale, piccolo istituto commerciale modenese con cinque filiali nelle province di Bologna e Modena, di costituzione relativamente recente (è nato nel 2008) e di proprietà di una pletora di imprenditori e privati emiliani per l’80% del capitale riunita in un patto di sindacato. Il gruppo di azionisti più consistente, con il 30%, sarebbe legato allo studio Scoa di Umberto Palmieri, già presidente della stessa banca, mentre il primo azionista singolo, con il 9,22%, è la Carim, la Casa di Risparmio di Rimini recentemente passata sotto le insegne di Cariparma e intenzionata a uscire dal capitale.
Con la banca modenese l’ex numero uno di Intesa Sanpaolo sta rispettando le promesse fatte in occasione della cerimonia di quotazione della sua Spaxs. Allora Passera aveva fatto presente l’intenzione di integrare il veicolo con “con una banca esistente, piccola ma bella“, e “molto attiva anche negli Npl, un mondo nel quale si può creare valore”.
“Sul tavolo ci sono già cinque candidate e puntiamo a una piccola banca commerciale che fa credito alle piccole e medie imprese”, era stato l’identikit aggiuntivo fornito da Passera. E Banca Interprovinciale ha proprio le caratteristiche, almeno sulla carta, indicate dal banchiere anche se sul suo tavolo ci sarebbero non cinque, bensì 12 dossier da valutare, tra cui anche il Banco delle Tre Venezie di Padova. Con la piccola banca modenese sarebbero in corso anche trattative in esclusiva, con scadenza fissata per il 9 marzo, e sarebbe stata anche avviata una fase di due diligence.
In caso di esito positivo di una vendita dal prezzo relativamente limitato (si parla di circa 50 milioni) Passera farebbe un passo avanti decisivo nei suoi programmi e in tempi decisamente ristretti rispetto agli obiettivi originari visto che si era parlato di 3 o quattro mesi dopo la quotazione in Borsa per concludere l’acquisizione alla base dell’intero progetto Spaxs. Non solo. Si tratterebbe, per quanto di dimensioni esigue, del primo squillo di tromba di quel consolidamento del settore bancario italiano di cui tanto si parla in riferimento a istituti di medie dimensioni del calibro di Creval, Carige, Mps, Bper, Ubi o Banco Bpm.