Mps punta al controllo di Mediobanca anche con il 35%
Redazione FR
04-07-2025 — 11:05
La partita si scalda in vista dell’offerta al via il prossimo 14 luglio.

Mps pronta a conquistare Mediobanca, esercitando un controllo di fatto, anche con il 35% di Piazzetta Cuccia. Lo indica il prospetto dell’offerta.
Ops Mps Mediobanca
La partita Siena Mediobanca si scalda dunque in vista dell’offerta al via il prossimo 14 luglio. A fare i conti sono i soci di Mps Delfin (eredi Del Vecchio) e Caltagirone, che assieme detengono anche il 27% complessivo di Mediobanca. Altri soci potrebbero dare il proprio apporto a fronte di un rilancio di Siena, dal momento che attualmente l’offerta è a sconto di circa il 5%. Mediolanum si è appena tirata fuori liquidando il suo 3,5% dell’istituto milanese.
Il pressing del duo Del Vecchio Caltagirone, che sono anche soci di Generali, avrebbe portato recentemente al rinvio dell’assemblea di Mediobanca sull’offerta per Banca Generali, che è la contromossa di Piazzetta Cuccia rispetto all’Ops ricevuta dal Monte dei Paschi.
In un’intervista al Sole 24 Ore l’amministratore delegato di Mps Luigi Lovaglio definisce oggi equo il prezzo proposto ed esprime fiducia che la banca senese possa raggiungere il 66,7% di adesioni, soglia attualmente prevista come condizione dell’offerta.
Prospetto offerta Mos Mediobanca
La date dell’offerta di Mps su Mediobanca vanno dal 14 luglio all’8 settembre.
Siena secondo il prospetto potrebbe rinunciare alla condizione dei due terzi per garantire il successo dell’operazione anche con un’adesione inferiore.
“L’acquisizione di una partecipazione compresa tra il 35% e il 50% del capitale con diritto di voto di Mediobanca consentirebbe a Mps di esercitare un controllo di fatto, influenzando in modo dominante l’assemblea ordinaria degli azionisti di Mediobanca e incidendo sull’andamento generale della gestione”, si legge nel documento.
La banca senese ha ribadito il target di sinergie per 700 milioni al 2028 sottolineando sottolineato che sarebbero ottenibili anche solamente in presenza di un controllo di fatto, sebbene in un orizzonte temporale più ampio. Su questo punto gli analisti di Equita, commentando le notizie odierne, si mostrano scettici: “Alla luce dei business model differenti delle due banche e delle differenti culture aziendali, continuiamo a esprimere perplessità sull’entità stimata delle sinergie, evidenziando dall’altro lato il rischio che una parte significativa di queste possa essere coperta da dissinergie”.
La Bce, che ha approvato l’operazione la scorsa settimana, ha chiesto a Mps di presentare entro tre mesi una relazione che spieghi come potrebbe esercitare il controllo su Mediobanca anche con una quota inferiore al 50% del capitale.