Mps: aumento in porto, tornano voci su matrimonio con Banco Bpm
Stefano Neri
01-11-2022 — 10:19
Titolo riaggancia i 2 euro. Intanto, dopo che l’ennesimo ostacolo è stato superato, tornano le voci su una potenziale futura fusione

Mps positiva oggi in Borsa, con il titolo che riaggancia i 2 euro dell’aumento di capitale, dopo che l’operazione da 2,5 miliardi è andata sostanzialmente in porto, al punto che immancabilmente tornano le voci su un possibile matrimonio per Siena, in particolare con Banco Bpm.
Mps, risultati aumento di capitale
Mps ieri sera ha comunicato risultati dell’aumento di capitale che hanno visto sottoscrizioni al 74%, cui si sommano gli impegni di sub-underwriting che consentono di raggiungere il 93%, mentre al consorzio di garanzia restano potenzialmente 177 milioni di cui farsi carico.
Intanto oggi parte l’asta dell’inoptato, con durata due giorni, salvo chiusura anticipata. I diritti andranno esercitati entro il 3 novembre.
A fare la parte del leone nell’aumento di capitale Mps è stato il Mef, che con il suo 64% ha versato 1,6 miliardi di mezzi freschi, mentre il 10% pari a 250 milioni corrisponde alle altre sottoscrizioni dei giorni scorsi. Fra gli impegni che si attestano appunto al 19% (pari a 475 milioni) rientra una moltitudine di soggetti fra cui Axa, Anima e le Fondazioni bancarie che si sono aggiunte in extremis. Secondo indiscrezioni dell’ultima ora, al momento non confermate, sarebbe entrata in partita anche Nexi.
Algebris, il fondo di Davide Serra, parteciperà all’aumento in qualità di garante con una quota complessiva di 50 milioni, di cui 30 milioni pari passu con le banche garanti e 20 milioni come sub-underwriter.
Mps Banco Bpm
Intanto, dopo che l’ennesimo ostacolo è stato superato, tornano le voci su una potenziale fusione di Mps con un altro istituto di credito. L’indiziato principale secondo la stampa sarebbe ancora Banco Bpm, nonostante le secche smentite arrivate fino a poche settimane fa da Piazza Meda.
Il Monte dei Paschi di Siena è stato inoltre oggetto di un’approfondita due diligence da parte di Unicredit, che si è tirata indietro dopo aver stimato necessità di capitale particolarmente elevate.
“A Roma e Siena si guarda già al futuro della banca”, scrive oggi MF-Milano Finanza, che cita le parole pronunciate ieri dal neo ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, secondo cui l’attuale governo lavorerà per gestire in maniera ordinata la dismissione della quota azionaria detenuta dallo Stato, nel rispetto degli impegni presi con la Commissione.
Se insomma la privatizzazione non è uscita dall’agenda del governo, prosegue la ricostruzione di stampa, è plausibile che il percorso prenda quota nel corso del 2023 e che via XX Settembre possa favorire il matrimonio con una banca italiana. I fari, scrive MF, sono puntati su Banco Bpm: oltre ai legami con Anima, ora ci sarà anche la comune presenza delle fondazioni, tra le quali la CrTorino e la CrLucca nel capitale.
In Borsa le azioni B.Mps segnano +4,85% a 2,003 euro, in una giornata positiva per il comparto bancario con lo stesso Banco Bpm in rialzo di circa 1 punto percentuale.