Lovaglio vede Mps protagonista del terzo polo bancario
Ste. Ne.
30-05-2023 — 09:32
Banche destinate alla concentrazione. No comment alla domanda se il partner ideale sarebbe Bper o Bpm

In un’intervista Luigi Lovaglio, amministratore delegato di Mps, riaccende la speculazione su una possibile fusione per la banca senese.
Intervista a Lovaglio (Mps)
Secondo il manager, che ha la fiducia del ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti (principale “azionista”, avendo il Tesoro una quota di controllo del 64%), Mps potrebbe avere un ruolo da protagonista in un terzo Polo bancario.
Alla domanda se il partner ideale sarebbe Bper o Banco Bpm, Lovaglio reagisce con un no comment. Per il manager inoltre i problemi legati ai rischi legati e all’elevato contenzioso di Mps non rappresentano un potenziale ostacolo a un’aggregazione.
Va detto che solo la scorsa settimana l’amministratore di Banco Bpm, Giuseppe castagna, aveva respinto al mittente per l’ennesima volta le speculazioni su un possibile matrimonio con Mps, sostenendo di non avere ricevuto pressioni in tal senso dal governo e che il futuro di Banco Bpm è stand alone.
Lovaglio, ceo di Mps, in un’intervista a Repubblica candida invece la banca da lui guidata a un ruolo in un possibile terzo polo bancario, un progetto che peraltro sarebbe ben visto anche dallo stesso governo Meloni.
Secondo altre ipotesi il Tesoro potrebbe cominciare a ridurre la sua partecipazione tramite un collocamento accelerato sul 10-15% di Mps. Voci queste ultime che al momento non trovano conferma.
Mps nel terzo polo?
Venendo all’intervista odierna l’ad del Monte dei Paschi di Siena spiega: “Credo che per la posizione che riveste nel sistema e per i suoi 550 anni di storia, Mps debba e possa partecipare con un ruoloimportante alla costruzione di quel terzo polo bancario italiano di cui si parla da tempo”.Sarebbe dunque questo il mandato ha segnato al manager dal Tesoro, che ha appena rinnovato il cda per tre anni ed è impegnato con l’Ue a riprivatizzare Mps entro il 2024? “Il mandato, molto chiaro, è creare valore per tutti gli stakeholder, e proseguire nell’attuazione del piano 2022-2026. Poi il Mef in varie occasioni ha dichiarato di voler perseguire l’obiettivo di un’uscita ordinata”.
“Lo scenario base per le banche in Europa è di concentrazione, per renderle più competitive e mettere a fattor comune investimenti e costi di regolamentazione. Vale anche per le italiane, se vogliono sostenere.la concorrenza degli operatori stranieri e migliorare il livello dei servizi. Anche perciò si parla, da tempo, di terzo polo: e credo che con un approccio imprenditoriale ci si possa arrivare”.
Il Mef potrebbe vendere sul mercato pacchetti di azioni? “Non mi risulta ci siano state dichiarazioni a riguardo. Mi lasci dire che, considerati i risultati da noi raggiunti, la situazione attuale consente agli azionisti di valutare diverse opzioni strategiche in più rispetto a quelle di cui leggevamo durante le negoziazioni dell’estate 2021, tra ipotesi di spezzatino e di dote pubblica per vendere Mps”.
Rischi legali
Il titolo della banca a Piazza Affari quota ancora 0,35 volte il patrimonio netto tangibile. Per Lovaglio “oggi molti indicatori mostrano che l’azione è estremamente attraente, e man mano che il mercato prenderà consapevolezza dei risultati sostenibili, sono convinto che i multipli andranno ad allinearsi a quelli dei rivali”. Infatti, dice sempre Lovaglio, la macchina “ha ripreso a correre veloce” e “anche senza l’effetto tassi la banca avrebbe performato in linea con gli obiettivi”.
“Credo che, mediamente, le performance del primo trimestre siano replicabili, non solo a livello di margine ma anche di commissioni, costi e rischi di credito, pertanto a livello di utile pretasse”, per Lovaglio, che conferma di puntare ad anticipare il ritorno del dividendo sull’utile 2024″.
In tema di rischi legali, la questione dei 4,1 miliardi di euro di contenziosi “è propriamente indirizzata e il bilancio Mps èattrezzato per fronteggiare anche quei rischi. Non credo che ciò debba rappresentare un limite alla strategia di sviluppo futuro, in qualunque direzione”.
In Borsa alle ore 9,30 le azioni B.Mps segnano +1,26% a 2,092 euro, con il Ftse Mib sulla parità.
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