Finanzareport.it | Intesa-Ubi, dura memoria di Unicredit all'antitrust - Finanza Report

Gio 28 Marzo 2024 — 11:33

Intesa-Ubi, dura memoria di Unicredit all’antitrust



I legali di Piazza Gae Aulenti parlano di “acquisizione killer” che blocca “sul nascere ogni ipotesi espansiva da parte dell’operatore più scomodo presente sulla scena nazionale”

Intesa unicredit

Mentre è atteso nei prossimi giorni il via libera Consob al prospetto dell’ops di Intesa Sanpaolo su Ubi Banca (il termine, si è appreso oggi, scade il 28 giugno), sulla stampa trapela la posizione di Unicredit sull’operazione, così come tratteggiata nella memoria depositata da suoi legali all’antitrust. Per Unicredit, ammessa all’istruttoria dalla stessa authority in quanto il rafforzamento di Intesa metterebbe in discussione la simmetria tra i due colossi bancari, l’ops rappresenta una “killer acquisition”.

Unicredit attacca Intesa Sanpaolo su ops, “acquisizione killer”

Unicredit è stata ascoltata assieme alle altre parti coinvolte, a partire da Ubi che ha contrastato finora l’ops sia a livello di management sia dei soci storici come le Fondazioni. L’offerta di Intesa su Ubi potrebbe partire a breve ma sarà il verdetto dell’antitrust, atteso nella seconda parte di luglio, a determinarne l’efficacia. Intesa punta a convincere l’antitrust grazie al potenziale passaggio di 532 filiali di Ubi a Bper.

Intanto emergono i dettagli della memoria consegnata da Unicredit all’antitrust. Alcuni passaggi del documento, depositato lo scorso 15 giugno dai legali di Cleary Gottlieb, vengono riportati oggi dal quotidiano Il Messaggero. “Si tratta di una mossa qualificabile come killer acquisition: bloccare sul nascere ogni ipotesi espansiva da parte dell’operatore più scomodo presente sulla scena nazionale, costruendo una Ops disegnata in modo tale da mantenere ampio margine di discrezionalità e manovra, paralizzando al contempo la vitalità e operatività dell’impresa target”, si legge nel documento di 21 pagine.

La cessione di filiali a Bper

“Si apprende – prosegue la memoria – che nonostante il perimetro del ramo d’azienda oggetto dell’ipotizzata cessione a Bper, sia significativamente ampliato rispetto a quello originariamente pattuito (400-500 filiali), il prezzo di cessione è rimasto invariato. In tali circostanze appare evidente che Intesa sia interessata solo all’eliminazione dal mercato del concorrente Ubi e sembra sostanzialmente disinteressata alla convenienza economica (e industriale) dell’operazione”.

Unicredit va all’attacco dell’istituto guidato da Carlo Messina spiegando che “Intesa tratterrebbe solo un moncone di quella che è oggi Ubi”, dovendo “rinunciare a una percentuale elevatissima (37%) dell’intero parco sportelli della banca per giunta in ambiti territoriali ove questa è particolarmente radicata e quindi appetibili per un acquirente e coincidono con le aree più ricche del paese”.

La proposta di Intesa viene perciò definita “impraticabile” perché “consiste nella cessione di un’enorme porzione dell’attuale parco sportelli di Ubi, tali cessione interesseranno in gran parte province/catchment area situate in Lombardia”.

Unicredit-Intesa, duello sull’ops

Secondo Unicredit “l’operazione non ha aspetti pro-concorrenziali”, ma “solo evidenti effetti anti-competitivi”, scrivono i legali, in quanto “il secondo operatore non risulta essere Unicredit, ma un altro operatore per cui non si vede come sia sostenibile la tesi dell’attuale oligopolio a due che l’operazione scardinerebbe creando una virtuosa asimmetria dimensionale fra Intesa e Unicredit”. Il documento secondo il Messaggero non rivela il nome del secondo operatore.

Inoltre la memoria suggerisce “una rivisitazione al ribasso (30%, ndr) della quota di mercato critica”.

E manca il “necessario grado di sicurezza che la soluzione ipotizzata venga realizzata” con riferimento al quorum del 66,7% per cedere le filiali.

Intanto in Borsa oggi i titoli bancari consolidano e alle ore 11,03 vedono le stesse azioni Unicredit, ieri spumeggianti, trattare in calo dell’1,77% a 8,278 euro. Quanto ai protagonisti diretti dell’ops, Intesa Sanpaolo segna -0,33% a 1,7058 euro e Ubi -0,89% a 2,891 euro.

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