Finanzareport.it | Il risiko del risparmio gestito: Anima, Azimut, Unicredit, Amundi, Mediobanca, Generali - Finanza Report

Ven 29 Marzo 2024 — 10:18

Il risiko del risparmio gestito: Anima, Azimut, Unicredit, Amundi, Mediobanca, Generali



Indiscrezioni di stampa puntano su una regia del governo nella recente operazione su Anima. Ora potrebbe tornare in auge una possibile acquisizione acquisizione di Banca Generali da parte di Mediobanca

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Il tema del consolidamento nel risparmio gestito italiano torna sotto la lente del mercato dopo la recente operazione che ha visto Fsi sbarcare nel capitale di Anima Holding.

Risparmio gestito, il ruolo del governo

Indiscrezioni di stampa intanto rilanciano l’ipotesi di una sorta di regia del governo nella partita su Anima, con l’obiettivo di arginare eventuali mire del Crédit Agricole su un potenziale terzo polo bancario italiano. A scriverlo è Milano Finanza, che citando “analisti e invedtitori” ha inoltre ampliato la visuale agli altri protagonisti del risiko del risparmio gestito tricolore.

Fra questi, Unicredit e Azimut che hanno appena siglato un’alleanza nel wealth management che pare destinata a ridimensionare la partnership di Unicredit con Amundi, la controllata del risparmio gestito targata Crédit Agricole.

Inoltre, sempre secondo la ricostruzione di stampa, potrebbe tornare d’attualità l’interesse di Mediobanca per Banca Generali.

Le potenziali fusioni/acquisizioni nel risparmio gestito saranno seguite in ogni caso con grande attenzione dal governo, visto che da esse dipenderà il futuro di una fetta importante del risparmio italiano.

Anima, Azimut, Unicredit, Amundi

Quanto all’operazione Fsi Anima, il fondo di Maurizio Tamagnini ha comprato il 7,2% del capitale della sgr per 108,7 milioni nell’ambito di un reverse accelerated bookbuilding gestito da Mediobanca. L’operazione ha senso dal punto di vista industriale, dopo gli investimenti di Fsi nel settore finanziario e in particolare su Cedacri, Lynx e Cerved. La seconda interpretazione sarebbe invece di natura politica. La ricostruzione fatta da un paio di fonti romane al giornale descrive un’operazione di sistema con in regia il governo e, in particolare, il ministero dell’Economia guidato da Giancarlo Giorgetti e con il preciso intento di proteggere Anima da appetiti stranieri.

Amundi, che dopo l’accordo Unicredit Azimut ha scelto di cambiare il vertice della controllata italiana scegliendo per il ruolo di amministratore delegato e direttore generale Gabriele Tavazzani, è in procinto di ricalibrare la strategia.

Italia-Francia

Nella primavera scorsa Amundi è diventata azionista di Anima con una quota del 5,2% e, a cavallo dell’estate, i rumors su una possibile opa totalitaria si sono intensificati nelle sale operative. Un blitz sulla sgr milanese avrebbe molto senso, prosegue la ricostruzione, perché il principale cliente di Anima è Banco Bpm, di cui il Credit Agricole è primo socio al 9%, ma anche perché l’altro grande cliente è Mps.

Prendendo il controllo della sgr insomma “Parigi acquisirebbe un implicito diritto di prelazione sul terzo polo bancario italiano. Fino a qualche mese fa l’ipotesi sembrava realistica, in forza non solo del trattato del Quirinale siglato tra Mario Draghi ed Emmanuel Macron ma anche della vicinanza dei vertici dell’Agricole con l’ex direttore generale del Tesoro Alessandro Rivera. Poi però molte cose sono cambiate. A Palazzo Chigi è arrivano un esecutivo molto attento alla difesa dell’italianità e con rapporti alquanto tiepidi con Parigi. In aggiunta a gennaio Riccardo Barbieri ha sostituito Rivera come direttore generale del Tesoro, privando la finanza transalpina di un punto di riferimento prezioso e aprendo così la strada a un profondo rimescolamento degli equilibri in alcune importanti partite societarie”.

Mediobanca torna su Banca Generali?

Con l’ingresso di Fsi il fronte dei soci italiani di Anima ha superato il 40%, tenendo conto anche del 3% comprato nella primavera scorsa da Francesco Gaetano Caltagirone. Con alcuni arrotondamenti, la compagine potrebbe rapidamente raggiungere la maggioranza assoluta del capitale.

Non è sfuggito il ruolo di Mediobanca, che su Fsi Anima si è rivolta al mercato con due comunicati tra martedì 14 e mercoledì 15. È possibile che, con il deal, piazzetta Cuccia abbia accresciuto il proprio credito politico presso il governo. Come spenderlo? Si specula da tempo su una grande operazione straordinaria che rafforzi Mediobanca nel risparmio gestito.

Anche se per il momento nessun dossier è sul tavolo, gli occhi di analisti e investitori restano puntati su un deal Mediobanca Banca Generali (che oggi intanto a Piazza Affari stacca la seconda tranche del dividendo 2022 a valere sull’esercizio 2021).

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