Finanzareport.it | Fusioni bancarie: Unicredit spariglia le carte, Banco Bpm e Bper ci credono, Mps fuori dai giochi - Finanza Report

Ven 29 Marzo 2024 — 06:50

Fusioni bancarie: Unicredit spariglia le carte, Banco Bpm e Bper ci credono, Mps fuori dai giochi



Le possibili aggregazioni nuovamente al centro dei ragionamenti dei mercati dopo lo stop alle trattative tra Unicredit e il Tesoro

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Fusioni bancarie nuovamente al centro dei ragionamenti dei mercati dopo lo stop alle trattative tra Unicredit e il Tesoro su Mps. Uno sviluppo quest’ultimo che poco più di una settimana fa non sembrava possibile e che riaccende l’attenzione, con una luce diversa, sui destini di altre banche italiane, da Banco Bpm a Bper, da Carige a Popolare Sondrio, per citare le principali.

Fusioni bancarie, Unicredit riapre i giochi

Per Mps si prospetta un rinvio della privatizzazione che potrebbe essere di sei mesi e forse più, al punto che già si parla senza inibizioni di un nuovo salvataggio di Stato, che vedrebbe come nel 2017 la partecipazione degli investitori secondo le logiche del burden sharing (in particolare su bond subordinati per 1,75 miliardi).

Unicredit, sulla quale il Tesoro premeva da almeno un anno (il ceo era Mustier), aveva infine ceduto alle lusinghe, ma con l’avvertimento da parte del nuovo ad Orcel che avrebbe accettato solo un’operazione senza rischi. L’operazione è saltata e non ci sono altri compratori disponibili. Il titolo B.Mps a Piazza Affari finisce nel mirino delle vendite. Crollano i bond subordinati.

Unicredit-Banco Bpm

Le azioni Unicredit stamani cedono terreno, considerando le mancate sinergie del deal sfumato con Siena, ma limitano i danni a un -1%. Corre invece Banco Bpm (+3%), già accostato a una possibile aggregazione con Unicredit.

Secondo gli analisti di Kepler Cheuvreux in tema di fusioni bancarie “target italiani di M&A alternativi per Unicredit potrebbero essere Banco Bpm e Mediobanca“, scrive il broker.

Da parte sua Morgan Stanley sostiene che la prospettiva “di una combinazione con Banco Bpm riemerge, offrendo simili, se non più grandi benefici”. Secondo la banca d’affari i due istituti convolando a nizze potrebbero trasformare 3,9 miliardi di Dta in crediti fiscali, grazie alla proroga a giugno 2022 degli incentivi sulle fusioni. Equita scrive che il “fallimento dei negoziati tra Unicredit e il ministero dell’Economia e delle Finanze su Mps e la possibile estensione al 2022 della norma sulle Dta aumentino l’appeal speculativo su Banco Bpm per un possibile M&A con Unicredit”.

Le possibili fusioni per Bper, Sondrio e Carige

In Borsa guadagna terreno anche Bper, vista fino in tempi recenti come una protagonista di un’operazione con lo stesso Banco Bpm o la Banca Popolare di Sondrio.

Le azioni della banca valtellinese salgono, mentre Carige è debole sui timori che un allungamento dei tempi renda più probabile un intervento sul capitale: Genova intanto dialoga con la Bce e mantiene aperta la data room.

Ora si attendono la trimestrale di Unicredit (il 28 ottobre in preapertura), il piano industriale entro novembre, mentre la data per le nuove strategie di Banco Bpm è il 5 novembre.

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