Finanzareport.it | Fuga da Piazza Affari: i delisting da Borsa Italiana nel 2022 cancellano 48 miliardi, 25 opa con premio medio 30% - Finanza Report

Ven 29 Marzo 2024 — 09:24

Fuga da Piazza Affari: i delisting da Borsa Italiana nel 2022 cancellano 48 miliardi, 25 opa con premio medio 30%



Bilancio amaro, anche perché nella gran parte dei casi i titoli hanno lasciato Piazza Affari a un prezzo inferiore a quello di quotazione

borsa italiana

Fuga da Piazza Affari sempre sotto i riflettori: i delisting si susseguono senza sosta e il 2022 si avvia alla chiusura avendo contato ben 25 opa finalizzate a dire addio a Borsa italiana.

Delisting Borsa italiana

Le opa finalizzate al delisting nel 2022 hanno avuto un premio medio del 30%, magra consolazione se si pensa che nella gran parte dei casi il titolo ha lasciato Piazza Affari a un prezzo inferiore a quello di quotazione.

Nomi importanti. Proprio in questi giorni si è concretizzato il delisting di Atlantia, la holding infrastrutturale dei Benetton. Inoltre la famiglia De Agostini ha annunciato l’opa su Dea Capital. Resta invece Tod’s che ha fatto marcia indietro dopo le scarse adesioni all’offerta dei Della Valle.

In generale ad accelerare le operazioni di delisting su Borsa italiana sono la debolezza e fragilità dei listini azionari a causa delle tensioni geopolitiche, del rialzo dei tassi e dell’iperinflazione. In questo scenario, secondo quanto riportato nel fine settimana MF Milano Finanza, il rapporto prezzo/utile atteso al 2023 delle 40 società che compongono il Ftse Mib, è di sole sette volte, valore che “invoglia soprattutto i grandi fondi d’investimento ad approntare operazioni mordi e fuggi per impossessarsi a buon prezzo di aziende da delistare”, rilanciare e infine rivendere a valori più alti.

Via 48 miliardi di capitalizzazione

Il risultato è che il 2022, scrive il giornale, si porterà via dal listino milanese almeno 33 miliardi di capitalizzazione relativa alle società oggetto d’offerta pubblica e conseguente delisting. Includendo i 15 miliardi di Exor – la holding degli Agnelli che ha traslocato alla Borsa di Amsterdam, dove ha la sede fiscale – la perdita sale a 48 miliardi su 695 miliardi di capitalizzazione di Piazza Affari.

Un bilancio amaro e addolcito solo in parte dalla prospettiva di nuove quotazioni fra cui l’attesissima Prada, che studia il Dual listing Milano Hong Kong, così c9me gli Yacht Ferretti, nuova capitalizzazione per potenziali 15 miliardi. Invece Barilla e Ferrero si fanno attendere.

A dire addio quest’anno anche Banca Finnat, delistata dalla famiglia Nattino dopo 80 anni, ma anche società più recenti come Rosss e Sourcesense, rilevata da Poste. Il 2022 vede anche l’uscita di Autogrill (2,5 miliardi), che fa sempre capo ai Benetton ed è promessa sposa al colosso Dufry, così come Falck Renewables, rilevata da Jp Morgan IM e Cerved, delistata dal gruppo Ion di Andrea Pignataro.

Per rilevare le società, gli offerenti hanno pagato nel 2022 un premio medio rispetto al giorno precedente l’annuncio poco sotto il 30%, ma in oltre metà dei casi il prezzo di delisting è inferiore a quello di Ipo. Si sono distinti il premio del 45% su Cerved, il 68% di Finlogic proposto da Credem Private Equity e il 135% di Luxottica su Fedon.

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