Finanzareport.it | Fondazioni bancarie, via alle fusioni - Finanza Report

Mar 23 Aprile 2024 — 10:19

Fondazioni bancarie, via alle fusioni



Sono 9 gli enti destinati a processi di aggregazione, intanto la Compagnia di San Paolo smentisce i rumors su un matrimonio con Crt

dividendi banche

Sono nove le fondazioni bancarie che nei prossimi mesi dovrebbero imboccare la via dell’aggregazione per garantire la continuità aziendale.

A due di queste, il Tesoro (a cui spetta la vigilanza sul settore, oggi affidata al dirigente Stefano Cappiello) ha già inviato una lettera per sollecitare l’avvio delle procedure di integrazione.

Ne ha parlato ieri il presidente della Compagnia di San Paolo e dell’Acri Francesco Profumo nell’ambito della giornata annuale dell’ente torinese, primo azionista di Intesa Sanpaolo. “In questa condizione in Italia ci sono nove fondazioni – ha spiegato Profumo -. Il processo è partito, il ministero ha inviato le prime due lettere, dal punto di vista sostanziale dobbiamo aspettare qualche mese per capire se ci sono le condizioni perché questa fusione o queste fusioni possano avvenire. L’alternativa, se questi enti non troveranno un soggetto aggregante, sarà il commissariamento”.

Francesco Profumo

Francesco Profumo

Le fondazioni bancarie interessate alle fusioni, secondo quanto ricostruisce oggi MF-Milano Finanza, sono piccoli enti attivi soprattutto in Emilia Romagna e in Italia Centrale, con meno di 50 milioni di patrimonio e una riduzione della capacità erogativa del 30% dovuta principalmente alle crisi bancarie degli ultimi anni.

Per queste realtà a dicembre il governo Meloni ha messo sul piatto un incentivo fiscale (nella forma di un credito di imposta da sei milioni) con l’obiettivo di accelerare il processo di integrazione.

Fonti citate da Mf “confermano che la materia è complessa. Tecnicamente è impossibile rilevare una fondazione, visto che il capitale non è frazionato in azioni, anche se la disciplina introdotta dal decreto legislativo 153 del 1999 rende possibili operazioni di fusione se autorizzate dal Tesoro”.

Sempre ieri Profumo ha comunque escluso fusioni tra grandi fondazioni bancarie, a partire da un matrimonio tra la Compagnia di San Paolo e Crt.

“Non c’è assolutamente nulla”, ha assicurato il numero dell’Acri.

Inoltre Profumo si è mostrato scettico sull’ipotesi di rimettere in discussione il protocollo Acri-Mef per prorogare alcuni presidenti in scadenza. Già nel 2022 erano arrivati a scadenza Gilberto Muraro (Cariparo) e Antonello Cabras (Banco di Sardegna); quest’anno toccherà a Giovanni Fosti (Cariplo), Giovanni Quaglia (Crt) e Luigi Salvadori (Carifirenze), mentre nel 2024 sarà la volta dello stesso Francesco Profumo (Compagnia di San Paolo) e Alessandro Mazzucco (Cariverona). La richiesta secondo i rumors di stampa verrebbe soprattutto da alcuni enti medi (si fanno i nomi di CariFirenze e di CariCuneo), ma in Acri non sembra esserci disponibilità a riaprire discussioni con il Tesoro.

Intanto, la Compagnia di San Paolo, che è il primo socio di Intesa San Paolo con una quota sopra il 6%, prevede per il 2023 almeno 180 milioni per le erogazioni e le iniziative comuni, dopo che l’anno scorso ha stanziato 183,5 milioni per la realizzazione e lo sviluppo di 1.556 progetti, mentre nel 2021 le risorse per 158,7 milioni avevano finanziato 1.049 progetti. Ammonta invece a 7,5 miliardi il valore di mercato complessivo del portafoglio delle attività finanziarie della Compagnia di San Paolo al 31 dicembre 2022.

borsa italiana oggi 23-04-2024 — 08:40

Borsa italiana oggi: assemblea Tim, i conti di Saipem, upgrade per Stm

DIRETTA NEWS / Focus su dati macro e trimestrali

continua la lettura
Telegram Finanza Report