Fondazione Mps, c’è l’accordo: via dalla banca 3,8 miliardi di rischi legali
Stefano Neri
21-07-2021 — 20:13
L’ente accetta di ritirare la causa in cambio fra l’altro di 150 milioni e impegni sulla valorizzazione del patrimonio artistico
Fondazione Mps e la Banca Monte dei Paschi di Siena comunicano che, in data odierna, è stato raggiunto un accordo preliminare “in ordine alle richieste stragiudiziali riferite, in sintesi, all’acquisizione di Banca Antonveneta, all’aumento di capitale 2011 e agli aumenti di capitale 2014-2015”.
La transazione con la Fondazione Mps rappresenta un’importante svolta per la banca senese appesantita da rischi legali per 10 miliardi, che per effetto dell’accordo sono destinati a ridursi di 3,8 miliardi.
Un punto quindi a favore dell’istituto e del Tesoro, azionista al 64%, che fatica a trovare un partner per l’aggregazione e uscire così dal capitale entro l’anno come concordato con la Commissione europea.
Nel frattempo Mps è in attesa dei risultati degli stress test che dovrebbero fare chiarezza sul fabbisogno di capitale.
Nell’accordo preliminare definito con l’assistenza dei rispettivi legali e approvato dalla Deputazione Amministratrice della Fondazione Mps, la Banca Monte dei Paschi di Siena si impegna a sottoporre alla deliberazione del prossimo cda dell’istituto che si terrà il 5 agosto 2021, “una transazione che definisce in maniera conclusiva ogni contenzioso in essere”.
Per effetto dell’accordo preliminare la Fondazione otterrà, “tra l’altro, il pagamento di 150 milioni di euro e impegni sulla valorizzazione del patrimonio artistico della Banca”.
L’accordo preliminare, si legge ancora nel comunicato, “consente alla Banca di ridurre le richieste risarcitorie per un ammontare pari a 3,8 miliardi, offrendo un contributo rilevante alla soluzione del principale elemento di incertezza che grava sul bilancio della Banca”.
da registrare anche le prime reazioni a caldo. Per il presidente della Fondazione Mps, Carlo Rossi “è un buon accordo per la Fondazione e per far crescere il suo patrimonio, la cifra sarà contabilizzata già nel 2021, la decisione è stata presa dopo pareri legali autorevoli”.
Il sindaco di Siena Luigi De Mossi “richiede che non venga fatta una vendita al ribasso e che vengano tutelate l’occupazione e i diritti dei dipendenti, il rapporto con il territorio, la tutela del marchio”. Ma anche “il patrimonio artistico per il quale il Comune ha chiesto di estendere il vincolo a tutti i beni, oltre che la permanenza degli uffici direzionali nel luogo ove la Banca è nata”.
Fra i sindacati, il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani sottolinea che l’accordo “è senza dubbio una buona notizia”. Ora, prosegue, “attendiamo l’esito degli stress test condotti dalla Bce, ma è necessario in ogni caso che il rafforzamento patrimoniale si perfezioni nel più breve tempo possibile per garantire un futuro alla banca”.
In Borsa oggi le azioni Mps si erano intanto rese protagoniste di un discreto rimbalzo con un +4,89% a 1,116 euro.