Sab 30 Settembre 2023 — 18:58

Extraprofitti banche, nuova ipotesi per la tassa



Oggi l’audizione del direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, chiamato come altri attori economici e finanziari a intervenire sul cosiddetto decreto asset

banche decreto dta

L’iniziativa del governo di tassare gli extraprofitti delle banche entra nel vivo in questi giorni con le audizioni parlamentari che dovrebberpo consentire di trovare la quadra su un tema caro all’esecutivo e aspramente contestato dagli istituti di credito.

Extraprofitti banche, dossier nel vivo

Per questo spiccava in particolare oggi l’audizione del direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, chiamato come altri attori economici e finanziari a intervenire sul cosiddetto decreto asset.

In tale contesto è stata esposta la proposta dell’Abi, o meglio le richieste, che puntano innanzitutto alla deducibilità dell’imposta sugli extraprofitti. Altro punto in evidenza, nei suggerimenti dell’associazione bancaria, l’esclusione dei titoli di stato dal calcolo della tassa. Per Sabatini, secondo quanto emerso dal testo del suo intervento diffuso nel pomeriggio dall’Abi, l’introduzione dell’imposta straordinaria sugli extra-profitti delle banche “ha prodotto un vulnus alla fiducia riposta sul mercato finanziario italiano”.

Nel governo il vice premier Antonio Tajani ha già ipotizzato correttivi come escludere dalla tassa Bot e Btp.

La premier Meloni, riferendosi agli extraprofitti delle banche, ha spiegato che l’esecutivo non intende colpire “il legittimo profitto imprenditoriale”, ma nemmeno “difendere le rendite di posizione”.

Tassa extraprofitti, nuova ipotesi

Le banche italiane sono finite sul banco degli imputati per avere raddoppiato gli utili già miliardari nel primo semestre di quest’anno, approfittando dei bruschi rialzi dei tassi Bce, ma rifiutandosi di alzare di pari passo gli interessi sui conti correnti della clientela.

In ogni caso in queste ore si fa strada una nuova ipotesi di tassazione degli extra profitti bancari. Il quotidiabo Il Messaggero scrive oggi di una nuova revisione della modalità diapplicazione della tassa sugli extraprofitti, su cui starebbe lavorando il governo, alleggerendone l’onere.

La tassa resterebbe del 40% sul margine di interesse 2022 e 2023 rispetto al 2021 con il cap di circa lo 0,15% (era lo 0,1%) non più sul totale attivo, bensì sul totale attivo ponderato per i rischi (Rwa).

In questa maniera, scrive ancora il giornale, si eviterebbe di inserire i titoli di stato nel calcolo del cap (tetto) in quanto Bot e Btp ai fini di vigilanza hanno una ponderazione zero, cioè non assorbono capitale.

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