Finanzareport.it | Eurovita, nodo dipendenti a rischio esuberi e licenziamento - Finanza Report

Ven 19 Aprile 2024 — 09:38

Eurovita, nodo dipendenti a rischio esuberi e licenziamento



Nuova riunione, si discute anche sulla suddivisione in cinque rami d’azienda da destinare alle compagnie

eurovita polizze

Nuova riunione su Eurovita e altro nodo da sciogliere: questa volta riguarda i dipendenti ed è collegato allo schema ipotizzato per il salvataggio della compagnia assicurativa in amministrazione straordinaria.

Eurovita, dipendenti in apprensione

Nella riunione che si è svolta ieri sono emerse infatti anche le possibili ripercussioni per il personale in seguito alla potenziale suddivisione in cinque rami d’azienda da destinare rispettivamente a Generali, Intesa Sanpaolo Vita, Poste, Unipol e Allianz.

La riunione secondo fonti di stampa ha fatto registrare progressi. Al lavoro ci sono anche gli advisor di Eurovita in amministrazione straordinaria e banche (Fineco, Fideuram, Credem, Sparkasse e Banca popolare di Puglia e Basilicata), mentre mancano all’appello i consulenti che devono essere scelti dalle compagnie assicurative.

In attesa che sia trovata la quadra, in tempo per la scadenza del 30 giugno, proseguono i rumors che tengono in apprensione 400.000 clienti e appunto 230 dipendenti Eurovita (da 240 di inizio crisi per effetto di una decina di uscite volontarie).

Se i risparmiatori attendono novità sulle loro polizze congelate, mentre quelli rappresentati dal Codacons starebbero valutando una class action, i dipendenti si chiedono fra l’altro quale potrebbe essere la loro destinazione geografica: delle cinque compagnie interessate al salvataggio, tre sono a Milano, mentre Poste è a Roma e Unipol a Bologna.

Rami d’azienda

Si studia in particolare la questione dei rami aziendali. Secondo quanto ricostruisce oggi Milano Finanza, la definizione di ramo d’zienda, che consente ex lege il passaggio dei rapporti di lavoro da cedere prevede infatti l’esistenza di una unità organizzativa autonoma già prima della cessione del ramo.

Nel caso di Eurovita, invece, non solo
il ramo aziendale non esiste, ma ne andrebbero creati addirittura cinque che difficilmente potranno essere considerati autonomi.

Il rischio di contenziosi, viene fatto notare, potrebbe quindi essere elevato nel caso in cui i lavoratori non accettassero la destinazione. Questione che potrebbe essere risolta con accordi
con i dipendenti, anche seni tempi rischiano di allungarsi.

L’alternativa potrebbe essere quella del passaggio alle cinque compagnie chiamate in campo dei soli portafogli Vita, senza quindi la cessione del ramo. Opzione quest’ultima che avrebbe il vantaggio di rispettare pienamente la normativa , ma anche di invogliare i dipendenti ad aderire alle proposte di ricollocazione nelle compagnie subentranti, visto che L’alternativa sarebbe il licenziamento dei dipendenti Eurovita. Secondo tale ricostruzione infatti a questo punto il licenziamento sarebbe pienamente legittimo, con Eurovita che, attivato una sola procedura, potrebbe considerare tutti i dipendenti come esuberi.