Eni cede quota Plenitude: società valorizzata 10 miliardi
Ste. Ne.
21-12-2023 — 09:40
Descalzi: mossa strategica. Si torna a ragionare sull’Ipo Plenitude “congelata” da oltre un anno.

Eni come da attese apre il capitale di Plenitude, la società che incorpora il business delle rinnovabili e vendita di energia, che viene valorizzata oltre 10 miliardi compreso il debito. Il titolo dopo i primi scambi reagisce con un timido rialzo a Piazza Affari, seppure in controtendenza rispetto all’andamento negativo generale. Si torna peraltro a ragionare sull’Ipo Plenitude “congelata” da oltre un anno.
Eni, vendita quota Plenitude
Eni in particolare ha firmato un accordo per l’ingresso di Energy Infrastructure Partners (Eip) nel capitale di Plenitude. La vendita avverrà attraverso un aumento di capitale fino a 0,7 miliardi che, dopo l’operazione, sarà pari a circa il 9% del capitale di Plenitude.
Più in dettaglio, le parti hanno concordato un importo iniziale dell’aumento di capitale pari a 0,5 miliardi, con l’opzione per Eip, un fondo svizzero, di salire a 0,7 miliardi entro l’inizio del 2024.
Per quanto riguarda la valorizzazione, l’operazione equivale a un Equity Value di Plenitude post money di circa 8 miliardi e a un Enterprise Value di oltre 10 miliardi.
La notizia era stata anticipata questa mattina da indiscrezioni di stampa, secondo cui gli advisor delle due parti (Mediobanca e Goldman Sachs per Eni e Rothschild per gli svizzeri sul fronte finanziario, con lo Studio Legale Gattai, Minoli, Partners al fianco del venditore e Legance sull’altro fronte per i profili legali) avrebbero lavorato ieri
alle ultime limature dell’accordo.
Descalzi: operazione strategica
“Abbiamo realizzato un’ottima operazione. Grazie a questa, esplicitiamo il valore di Plenitude; ne rafforziamo la struttura finanziaria per supportare ulteriormente la sua transizione energetica e il suo percorso di crescita; e stabiliamo una partnership di lungo termine con un investitore finanziario di primario livello internazionale in grado di contribuire alla ulteriore creazione di valore da parte di Plenitude”, il commento a caldo del ceo di Eni, Claudio Descalzi. “Infine, miglioriamo ulteriormente la struttura del capitale di Eni, riducendo il leverage netto consolidato e rafforzando la base patrimoniale”.
“Si tratta di un risultato fondamentale nello sviluppo del nostro modello satellitare, un’iniziativa strategica chiave volta a valorizzare i nostri business ad alto potenziale, creando le condizioni per una crescita indipendente, garantendo l’accesso a nuove risorse finanziarie e dando evidenza del loro valore di mercato. Abbiamo compiuto un importante passo avanti nella valorizzazione di una delle nostre società strategiche che, insieme alla nostra società per la mobilita’ sostenibile Enilive, è focalizzata sulla commercializzazione di prodotti sempre più decarbonizzati e sull’abbattimento delle emissioni Scope 3 nel nostro percorso di transizione energetica”.
Per gli analisti di Equita la vendita della quota di minoranza facilita la valutazione nella fase del processo di quotazione che era stato bloccato nel 2022 a causa delle condizioni di mercato. “Il modello satellitare di Eni prevede la creazione di entità indipendenti (come Plenitude e Sustainable Mobility) e che possono essere valorizzate tramite cessioni di quote di minoranza liberando risorse per accelerare la transizione energetica. I ‘satelliti’ possono mostrare valorizzazioni superiori a quelli di Eni e permetterebbero l`ingresso di investitori a cui è preclusa la partecipazione nel settore oil & gas. Continuiamo a ritenere che il processo di valorizzazione possa essere un catalyst positivo” sul titolo in quanto Plenitude otterrebbe un multiplo almeno high-single digit Ev/Ebitda rispetto ai 3 di Eni.