Enel, in arrivo il piano Cattaneo
Ste. Ne.
15-05-2023 — 16:24
Confermato l’impegno sul debito, ma potrebbe cambiare la strategia su come tagliarlo: fra le ipotesi anche lo scorporo delle rinnovabili

Il nuovo cda di Enel si è insediato con la nomina di Flavio Cattaneo e già circolano le prime ipotesi su quali saranno le mosse del super manager ex Terna e Italo. Secondo gli osservatori in particolare un aggiornamento al piano Enel firmato Cattaneo appare inevitabile.
Enel, piano Cattaneo
Il cda si è insediato venerdì scorso dopo il successo del Mef all’assembela Enel che ha dato via libera al ticket composto dall’amministratore delegato Cattaneo e dal presidente Paolo Scaroni.
Del resto il Mef aveva offerto ampie rassicurazioni su alcuni capisaldi come taglio del debito, sviluppo delle rinnovabili e dividendi. Non è detto però che non siano aggiustate le strategie per conseguire gli obiettivi.
Secondo quanto riportato nel fine settimana dal Messaggero, tra Scaroni (che si è visto riconosciuto il requisito di indipendenza), Cattaneo e il cda “s’è creato subito un clima di cordialità e collaborazione con l’intenzione di avviare un proficuo lavoro di squadra”. Cattaneo avrebbe incontrato in sede alcuni dei manager della prima linea del gruppo “suscitando immediatamente un buon feeling”.
Stando alla ricostruzione di stampa, Cattaneo potrebbe aggiornare appena possibile il piano Enel 2023-2025 di Starace per ridurre di 20 miliardi il debito di 60 miliardi tramite dismissioni. Riguardo l’efficientamento che costituisce uno dei suoi driver, potrebbe privilegiare la riduzione dei costi negli acquisti, punto cruciale della svolta in Telecom: come fatto nel gruppo delle tlc, dovrebbe procedere con un assessment del piano e dei processi di vendita messi in piedi (analisi costi / benefici delle cessioni), per indicare una direttrice di marcia.
Enel, ipotesi scorporo rinnovabili
In un focus su Enel e sulle possibili variazioni al piano da parte di Cattaneo, Repubblica rispolvera invece l’ipotesi avanzata nei giorni scorsi dagli analisti di Goldman Sachs. Un “suggerimento”, quello da parte della banca americana, che punta allo scorporo delle attività rinnovabili da parte del colosso elettrico, seppure non ripudiando le cessioni di asset e la rifocalizzazione sui mercati principali.
Secondo questa ricostruzione, per abbattere il debito, “si tratta di capire se sia più conveniente vendere tante attività a prezzi magari bassi piuttosto che trovare una soluzione unica in grado di risolvere il problema”, come appunto l’idea di scorporare in una società a parte le attività nelle rinnovabili. Collocandone sul mercato una minoranza, è il ragionamento, l’introito potrebbe essere sufficiente a sanare la situazione in una volta sola.
In particolare secondo Goldman Sachs, che attualmente consiglia di comprare Enel con un prezzo obiettivo di 7,30 euro, “dipenderà dallo scenario, ma il valore azionario delle attività rinnovabili di Enel (al netto degli asset in America Latina) potrebbe essere equivalente all’attuale capitalizzazione di Enel, nonostante tali asset rappresentino meno di un quarto dell’attuale ebitda del gruppo”. Il broker fornisce un’ipotesi di valutazione tra 54 e 68 miliardi di euro.
Intanto dopo la recente accelerazione il titolo Enel guadagna da inizio anno un +20%; oggi a metà pomeriggio consolida con un -0,45% a 6,031 euro.