Finanzareport.it | Elezioni Usa: scenari e impatto sui mercati - Finanza Report

Mer 04 Dicembre 2024 — 22:14

Elezioni Usa: scenari e impatto sui mercati



L’ipotesi di un eventuale esito in bilico e i settori su cui puntare secondo gli analisti

Le elezioni presidenziali Usa di domani 5 novembre rappresentano un evento cruciale anche per i mercati. I sondaggi pubblicati dai grandi giornali parlano di un testa a testa tra Donald Trump e Kamala Harris, mentre le quote dei bookmaker “scommettono” su Trump; Wall Street a partire dalla scorsa estate si è in gran parte posizionata su una vittoria del candidato repubblicano (il cosiddetto Trump Trade).

L’ipotesi di una sfida serrata tra Donald Trump e Kamala Harris aumenta il rischio che i risultati finali non siano disponibili immediatamente, con possibilità di giorni di incertezza e volatilità per gli investitori, si legge nel commento About Markets, aggiornamento sui mercati a cura di Alessio Garzone, Senior analyst di Gamma Capital Markets. “La storia insegna che le fasi di transizione politica possono portare a turbolenze nei mercati, soprattutto se l’esito delle elezioni è contestato o non chiaro. Tuttavia, nel medio-lungo termine, i mercati tendono a riprendere una traiettoria ascendente una volta dissipata l’incertezza”.

“A nostro avviso, episodi di volatilità legati all’incertezza politica possono offrire opportunità per strategie di ribilanciamento e diversificazione del portafoglio. L’approccio strategico dovrebbe concentrarsi su investimenti di qualità e settori resilienti, bilanciando l’esposizione azionaria e obbligazionaria”, prosegue l’esperto.

Elezioni Usa: scenari e impatti

Le elezioni presidenziali Usa rappresentano un evento spartiacque, si legge nell’analisi di Gamma Capital Markets, con tre scenari principali che potrebbero plasmare i mercati. Vediamoli.

  1. Scenario Trump Vincitore (Congresso a Maggioranza Repubblicana): Un risultato netto a favore di Trump potrebbe comportare una politica fiscale espansiva, con tagli fiscali e misure di deregolamentazione mirate a stimolare la crescita economica. Questo potrebbe tradursi in una spinta iniziale per i mercati azionari, ma anche in pressioni inflazionistiche più elevate. La Federal Reserve, in risposta, potrebbe mantenere una politica monetaria più restrittiva per contenere l’inflazione, limitando la portata dei tagli dei tassi previsti
  2. Scenario Trump Limitato (Congresso Diviso): Un contesto politico con un Congresso diviso limiterebbe l’efficacia delle politiche fiscali espansive, attenuando l’impatto sulla crescita economica. L’inflazione rimarrebbe elevata, ma con una minore capacità di spingere nuove misure di stimolo fiscale. La Fed potrebbe procedere con tagli dei tassi più moderati rispetto allo scenario di una maggioranza repubblicana completa.
  3. Scenario Harris Presidente (Congresso Diviso): Un’amministrazione Harris porterebbe probabilmente a un contesto di maggiore regolamentazione, con politiche fiscali più prudenti e investimenti focalizzati sulla sostenibilità e sulle infrastrutture verdi. Questo scenario favorirebbe settori come l’energia rinnovabile e la tecnologia green. La Fed potrebbe adottare una politica più accomodante, con tagli dei tassi più consistenti per sostenere la crescita economica. Un contesto fiscale più restrittivo, unito a una cooperazione con la Fed, potrebbe portare a una maggiore stabilità e rendimenti obbligazionari più bassi.

Elezioni Usa, su quali settori puntare?

Secondo Intermonte, “in linea di massima, chiunque sarà il vincitore, il trend rialzista del mercato non dovrebbe comunque essere compromesso, anche perché i programmi sono molto simili”, spiega Diego Toffoli, Responsabile Investimenti di Intermonte Advisory & Gestione.

“Discorso diverso su quali potrebbero esseri i settori con maggiori potenzialità. In caso di vittoria di Trump, i settori più promettenti dovrebbero essere quelli legati a energia e combustibili fossili, aerospaziale e difesa, immobili, infrastrutture e produzione, tecnologia, finanza e telecomunicazioni. Mentre in caso di vittoria dei democratici, i più promettenti dovrebbero essere i settori legati a energie rinnovabili e clima, assistenza sanitaria e industria farmaceutica, infrastrutture e industria manifatturiera, tecnologia, media e beni di consumo”.

Ovviamente anche l’Europa sarà impattata dall’esito delle elezioni statunitensi, soprattutto i Paesi più orientati all’export. Al di là delle elezioni Usa, le prospettive macro-economiche sono da tempo orientate verso una riduzione dei tassi e, visti gli ultimi sviluppi, è probabile che sarà la Bce a dover tagliare con maggior enfasi rispetto alla Fed, considerata la crescita economica asfittica dei principali Paesi europei. Questo dovrebbe favorire settori quali le utilities, che beneficiano di un contesto di tassi bassi, e le società growth come i tecnologici. Tra le altre cose, proprio il settore tecnologico europeo, molto legato al mondo industriale e in particolare all’automotive, fino ad ora ha deluso i mercati. Il settore bancario, sebbene stia sovraperformando il mercato ormai da due anni, resta resiliente, nonostante il calo dei tassi previsto. Le valutazioni offrono ancora upside. Più cautela invece per il settore industriale e automobilistico, meglio attendere il 2025 per tornare a guardarlo”.

Impatto per l’Europa, euro e dollaro

Elliot Hentov, Head of Macro Policy Research di State Street Global Advisors, analizza l’impatto per l’Europa, a partire dai tassi di cambio alla luce delle politiche commerciali che saranno messe in campo, e guardando anche alle implicazioni geopolitiche. Secondo l’economista, “per l’Europa, le implicazioni sono piuttosto forti in entrambe le direzioni. Partendo dalle implicazioni sul dollaro, un’elezione di Trump dovrebbe portarne a un apprezzamento, mentre una vittoria di Harris potrebbe favorirne il deprezzamento. Se i repubblicani dovessero vincere anche al Congresso, ci aspetteremmo un sorpasso decisivo del dollaro. In base alla natura della guerra commerciale tra USA e UE, il rafforzamento del dollaro potrebbe essere positivo o negativo. Se l’Europa riuscisse a trovare un accordo sul fronte commerciale all’inizio dell’amministrazione, i benefici di un euro più debole sarebbero dominanti”.

“L’elezione di Harris rappresenterebbe sostanzialmente una continuità per le relazioni economiche europee con gli Stati Uniti. Lo stesso vale per la geopolitica, dove Harris continuerebbe semplicemente le politiche di Biden. In questo ambito, Trump rappresenterebbe un grande cambiamento. Nel breve termine, contribuirebbe a mitigare il conflitto in Ucraina. Questo potrebbe essere positivo dal punto di vista del sentiment e della percezione del rischio. Tuttavia, sarebbe accompagnato da una maggiore richiesta di spesa fiscale in Europa per la difesa e il sostegno all’Ucraina. Per alcuni Paesi, questo potrebbe aggiungere ulteriori pressioni sul bilancio, ma anche rappresentare una forza per l’integrazione dell’UE, in quanto il debito comune potrebbe tornare a essere un meccanismo privilegiato”.

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