Borsa, semestre d’oro: Unicredit e Ferrari al top
Stefano Neri
03-07-2023 — 09:15
Piazza Affari nettamente positiva nei primi sei mesi 2023, sull’onda del rally delle banche ma non solo
Borsa italiana nettamente positiva nel primo semestre 2023, sull’onda del rally delle banche ma non solo: in cima al Ftse Mib Unicredit, mentre sul podio salgono anche Ferrari e Iveco.
Borsa, migliori e peggiori del semestre
Unicredit guida il Ftse Mib con un +60%, contro il +19% del listino delle blue chip milanesi (fra i migliori nel periodo a livello internazionale).. La banca di piazza Gae Aulenti quest’anno ha sorpreso finora il mercato soprattutto sul fronte delle politiche di remunerazione degli azionisti, fra dividendi e buyback (si è appena conclusa la prima fase e è stata avviata la seconda) e per gli aggiornamenti della guidance, che hanno spinto recentemente il ceo Andrea Orcel ad affermare che Unicredit chiuderà il 2023 in modo “eccellente” in termini di redditività, mentre nel 2024 e 2025 potrebbe fare “altrettanto o meglio”.
Bene in Borsa nel semestre anche le azioni Ferrari (+49%) che dopo una carrellata di massimi storici è a un soffio da quota 300 euro (giustificando anche qualche cautela da parte degli analisti, dopo una corsa così sfrenata); e Iveco (+48%) che continua a trarre beneficio dello spin-off da Cnh (-11%), tanto più che dopo la trimestrale ha alzato la guidance 2023.
Banche
Tornando alla “classifica” delle banche, limitandoci anche in questo caso elle performance dell’indice principale, in evidenza anche Bper con un +45% nei sei mesi, fra le altre Banco Bpm +27%, Mps +19,6% in linea con il Ftse Mib, e sempre al centro di rumors e smentite su potenziali fusioni e la creazione di un “terzo polo” bancario, un po’ più indietro Intesa Sanpaolo +15,5%.
Enel, Eni
In evidenza nel semestre anche A2a (+34%) fra le utilities, settore dove si attende al varco Enel (+22%) con il piano Cattaneo. Si sono messi anche in luce due titoli difensivi, e cioè dotati di caratteristiche anti-cicliche, come Campari (+33%) e Inwit (+28%).
Fra i peggiori, e potenzialmente in cerca di riscatto, Diasorin (-26%) e nel risparmio gestito FinecoBank (-20%), Azimut (-5%) e Banca Generali (-2%) con il settore che a fronte dell’aumento dei tassi ha risentito anche della concorrenza dei Btp. Fra i petroliferi, la frenata delle quotazioni del greggio ha pesato su Eni (-0,8%) e soprattutto Tenaris (-15%).
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