Bancomat: entra Fsi, cambia mappa azionisti

Bancomat vede cambiare la mappa degli azionisti. Il fondo Fsi, fondato e guidato da Maurizio Tamagnini, entrerà infatti nel capitale della società che gestisce i circuiti di prelievo e pagamento più conosciuti in Italia.

Fsi entra in Bancomat

Il fondo e la società hanno siglato un accordo quadro per l’ingresso a fianco delle banche azioniste con un investimento che può arrivare fino a 100 milioni di euro tramite un aumento di capitale riservato.

L’accordo fa seguito a un Memorandum siglato da Fsi e Bancomat l’estate scorsa. Secondo quanto scrive oggi MF-Milano Finanza, Fsi diventerà il primo azionista di Bancomat, pur rimanendo con una quota di minoranza. In particolare, non sarebbero previste opzioni in favore di Fsi per salire ancora e superare il 50% della società.

Quello annunciato ieri è un ulteriore investimento del fondo guidato da Tamagnini nel fintech, dove negli anni ha impegnato quasi un miliardo: dalla partecipazione in Sia (effettuato dal team di Fsi) a Cedacri, da Lynx a Bcc Pay.

Bancomat, azionisti

Per quanto riguarda la mappa degli azionisti di Bancomat, prima dell’operazione Intesa Sanpaolo deyeneva la quota maggiore con il 31,55%, seguito da Unicredit al 18,924%, Iccrea all’11,585%, Banco Bpm al 7,672% e Monte dei Paschi al 7,569%. Nessuno dei 116 soci uscirà dal capitale della società.

Bancomat, terzo operatore in Europa per numero di carte con 31 milioni, si inserisce in questa logica di investimento portata avanti dal fondo anche in considerazione della forte crescita del mercato dei pagamenti digitali in Italia, il cui valore è passato dai 269 miliardi del 2020 ai 390 del 2022.

Grazie all’investimento di Fsi, Bancomat punta a crescere ancora in Italia, continuando però a svolgere quel ruolo di operatore di riferimento a prezzi contenuti per la rete dei piccoli commercianti italiani. L’operazione prevede anche l’adozione di una governance più snella per rafforzare il posizionamento di Bancomat all’interno del settore. Il piano industriale, le cui linee guida sono state concordate tra Bancomat, Fsi e le principali banche azioniste, punta soprattutto sullo sviluppo digitale.