Finanzareport.it | Agricole sfida Unicredit e si rafforza in Banco Bpm: tre le ipotesi - Finanza Report

Lun 13 Gennaio 2025 — 08:08

Agricole sfida Unicredit e si rafforza in Banco Bpm: tre le ipotesi



L’istituto francese si conferma ago della bilancia nella nuova fase di consolidamento tra banche italiane che coinvolge anche il risparmio gestito

credit agricole italia

Crédit Agricole, primo socio di Banco Bpm con il 9,9%, ha acquistato contratti derivati che consentono alla banca francese di rafforzare la propria quota potenzialmente fino al 15,1%. Lo ha comunicato la stessa Banque Verte nella serata di venerdì, aggiungendo che chiederà il via libera della Bce a superare il 10% fino alla soglia del 19,9%, ma non intende lanciare un’opa.

Crédit Agricole muove su Banco Bpm

Agricole con questa mossa si conferma ago della bilancia nella partita che ha visto Unicredit lanciare un’Ops su Banco Bpm, e in generale della nuova tornata di fusioni/acquisizioni fra banche italiane che coinvolge anche il risparmio gestito.

Con una duplice operazione Banco Bpm ha infatti lanciato un’opa su Anima ed è sbarcato nel capitale di Mps, gettando le basi di un cosiddetto terzo polo bancario apertamente appoggiato dal governo italiano.

Agricole Banco Bpm, tre ipotesi

Tre le ipotesi in campo per la mossa francese, esclusa l’opa che dovrebbe fare i conti anche con il golden power del governo italiano. La prima è quella di una manovra difensiva di Crédit Agricole, rispetto all’offerta di Unicredit, circostanza che riaprirebbe la partita per Mps, dove Banco Bpm è entrato nel capitale assieme ad Anima, con una quota complessiva del 9%, mentre la Delfin della famiglia Del Vecchio ha comprato il 3,5%, così come Caltagirone, che proprio nei giorni scorsi si è rafforzato al 5%.

La Banque Verte secondo un’altra ipotesi agisce per alzare la posta in una trattativa con Unicredit, di cui peraltro è partner nel risparmio gestito, con i suoi prodotti Amundi, tramite un’alleanza che scade nel 2027. Da giorni si parla di un possibile vertice tra il ceo di Unicredit, Andrea Orcel e quello di Agricole, Philippe Brassac. Una delle possibili contropartite per i francesi sarebbe quella di ottenere filiali in eccesso per motivi di antitrust, nel caso di una fusione Unicredit Banco Bpm, andando così a rafforzare la presenza sul territorio italiano. Infine (terza ipotesi che non esclude la seconda) Agricole potrebbe agire per massimizzare il guadagno, alla stregua di un investitore finanziario, in vista del probabile ritocco dell’offerta di Unicredit su Bpm.

Il comunicato di Crédit Agricole

Il rafforzamento di Agricole in Banco Bpm era stato ipotizzato da rumors di stampa già all’indomani dell’offerta di Unicredit, ma i francesi avevano sostanzialmente smentito, affermando tramite un portavoce che non era stata chiesta alcuna autorizzazione alla Bce per portarsi sopra il 10%.

Nwl comunicato diffuso nella serata di ieri, l’operazione sul 5,2% in derivati viene  definita “coerente con la strategia di Crédit Agricole quale investitore e partner di Banco Bpm” poiché “rafforza le partnership industriali in essere” tra i due gruppi nel settore del credito al consumo (Agos) e della bancassicurazione (danni), “nonché testimonia l’apprezzamento di Crédit Agricole per le qualità intrinseche” dell’istituto guidato da Giuseppe Castagna, “una solida posizione di mercato e positive prospettive finanziarie”.

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