Finanzareport.it | Acquisizione Unicredit di Mps, fino a 6.000 esuberi ma su base volontaria? - Finanza Report

Mer 24 Aprile 2024 — 04:22

Acquisizione Unicredit di Mps, fino a 6.000 esuberi ma su base volontaria?



Orcel: “Abbiamo concordato con il governo i principali presupposti da soddisfare per una transazione di successo”, evitare “esuberi non necessari”

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Le azioni Unicredit e Mps avanzano in Borsa, in scia all’annuncio di trattative esclusive di Unicredit con il Tesoro per l’acquisizione della banca senese. Gli analisti apprezzano la chiarezza della banca guidata da Andrea Orcel, che punta a un perimetro con “zero Npl” e senza rischi di altra natura. Per il Monte dei Paschi di Siena ovviamente il tavolo negoziale rappresenta uno sbocco dopo gli anni del salvataggio da parte dello Stato che oggi ha una quota del 64%. Uno dei nodi da sciogliere nel dossier Unicredit Mps è quello degli esuberi.

Unicredit seleziona perimetro Mps

Unicredit punta a un perimetro da cui escludere 2-2,5 miliardi di crediti deteriorati e rischi legali fino a 6,2 miliardi, dopo l’accordo raggiunto con la Fondazione Mps che ha ridotto sensibilmente il maxi contenzioso da circa 10 miliardi.

Prima però partirà la due diligence (nelle prossime settimane) mentre il Tesoro dovrà concordare le mosse per accontentare le richieste di Unicredit.

“Abbiamo concordato con il governo i principali presupposti da soddisfare per una transazione di successo”, ha spiegato oggi Andrea Orcel in conference call dopo i brillanti conti del secondo trimestre.

E questi includono “la neutralità del capitale, l’aumento significativo dell’Eps, la protezione dai rischi dei contenzioso legale, nonché l’esclusione di Npe esistenti e un’adeguata protezione sui prestiti in bonis da qualsiasi portafoglio di prestiti che potremmo acquisire”.

Unicredit e Mps, nodo esuberi e filiali

Orcel ha aggiunto che “evitare gli esuberi non necessari” sarà “un’altra variabile chiave del perimetro di Mps”.

I sindacati seguono il dossier, tanto più che solo pochi giorni fa auspicavano la permanenza dello Stato nel capitale.

Mps dovrebbe registrare l’uscita, attraverso pensionamenti e prepensionamenti, di 5-6.000 dipendenti, pari a circa un quarto dell’organico della banca, allo scopo di alleggerire la struttura di costi dell’istituto senese. Gli esuberi, viene riferito all’Ansa in ambienti bancari, verranno finanziati attraverso il fondo esuberi e dovrebbero essere tutti su base volontaria. Il costo dell’operazione esuberi, che rientra nell’ambito dei costi di ristrutturazione che verranno sostenuti dallo Stato, dovrebbe aggirarsi intorno a 1-1,2 miliardi di euro, ipotizzando un costo medio per dipendente attorno ai 200 mila euro.

Secondo alcune stime citate dalla stampa una parte della rete commerciale potrebbe essere ceduta, anche solo per ottemperare a richieste dell’antitrust. Si parla di 150 filiali concentrate nelle regioni del sud (in particolare Sicilia e Puglia). L’acquirente potrebbe essere Mediocredito Centrale, che del resto si è già detto disponibile a fare la propria parte in un’eventuale spezzatino.

Unicredit promossa da analisti che alzano raccomandazioni

Gli ultimi sviluppi, compresi ovviamente i conti usciti stamani ben sopra attese, hanno spinto Equita Sim ad alzare la raccomandazione su Unicredit da hold a buy, con un prezzo obiettivo aumentato del 13% a 13 euro. Il titolo entra nel portafoglio principale. Gli analisti citano i “risultati del secondo trimestre 2021 molto solidi e la maggiore chiarezza su un’operazione con Banca Mps”.

Da parte sua Banca Akros ha alzato il rating da neutral ad accumulate eil target price da 8,9 a 11 euro. il broker cita “risultati migliori delle attese e revisione molto positiva del costo del rischio atteso 2021”. Sul tema della fusione, “Unicredit a quanto pare potrà scegliere le attività adatte di Mps per assicurarsi una creazione di valore per i suoi azionisti”.

Unicredit ha chiuso il secondo trimestre 2021 con un utile netto di 1,03 milairdi (il sottostante 1,1 miliardi) su ricavi per 4,4 miliardi, di cui commissioni a 1,7 mld (+21,4%) e margine d’interesse a 2,2 mld (+1%). Le rettifiche su crediti sono state pari a 360 mln; Cet1 fully loaded al 15,50%. Ricavi totali attesi per il 2021 in linea con la precedente guidance di circa 17,1 miliardi e costi confermati a 9,9 miliardi. Guidance 2021 migliorata al di sotto dei 40 punti base per il costo del rischio sottostante, equivalenti a rettifiche sui crediti inferiori a 1,8 miliardi. Utile netto sottostante ora previsto sopra 3 miliardi.

In Borsa alle ore 15,21 le azioni Unicredit segnano +3,39% a 10,166 euro; Mps +5,6% a 1,1965 euro.

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