Mutui, passo al tasso fisso o mi tengo il variabile?
Redazione FR
10-05-2023 — 10:00
Mariagrazia Rossomanno (Telemutuo.it) risponde al quesito di un nostro lettore
Per i mutui di milioni di famiglie italiane, “grazie” alla Bce, il salasso sembra senza fine. Al punto che alla classica domanda “conviene di più il tasso fisso o quello variabile?” la risposta può sembrare scontata, ma non lo è.
Anche l’ultimo intervento della Banca centrale europea, che ha alzato i tassi di interesse di 25 punti base portandoli al 3,75%, si è tradotto in un nuovo incremento dei costi. Secondo le stime di Telemutuo, ipotizzando un finanziamento ipotecario ventennale da 150.000 euro a tasso variabile, rispetto a settembre 2022 il costo della rata è salito del 25%, mentre il monte interessi è cresciuto del 36%. Tuttavia il livello attuale dei tassi risulta infatti ancora ben al di sotto rispetto al 5,72% raggiunto alla fine del 2007. Ma quanto può durare? I mercati finanziari scontano al momento due ulteriori rialzi dei tassi di un quarto di punto entro luglio; mentre negli Stati Uniti, dove la Fed ha iniziato prima la stretta monetaria e potrebbe essere giunta al capolinea, si ipotizza addirittura un taglio fino a 1 punto percentuale. Non sarebbe del tutto una bella notizia, poiché significherebbe che l’economia è entrata in recessione, nello scenario peggiore accompagnata a una crisi finanziaria, e la banca centrale interverrebbe per “rianimarla”, allargando le maglie del costo del denaro, dopo averla “tramortita” a colpi di rialzi dei tassi d’interesse.
Fra le domande che anche su questo tema riceviamo a redazione@finanzareport.it, abbiamo scelto il quesito di un lettore che si trova in una situazione particolare, avendo scelto di mantenere il tasso variabile e di “resistere” nella convinzione che i tassi presto scenderanno. Vediamo di seguito la domanda del lettore e più sotto la risposta affidata a Mariagrazia Rossomanno, Responsabile BackOffice di Telemutuo.it.
Mutuo, passare al tasso fisso o tenere il variabile?
“Buongiorno, ho un mutuo a tasso variabile “puro” acceso nel 2013, e non mi sono ancora arreso alla stretta della Bce! Oltre ad avere ottenuto all’epoca condizioni particolarmente vantaggiose, ho beneficiato negli ultimi anni dei tassi negativi, ma negli ultimi mesi come è evidente la rata ha iniziato a correre. Il mio contratto mi dà la possibilità di effettuare uno switch per passare al tasso fisso dal variabile. ma immagino che potrei anche ricorrere a una surroga. Finora come dicevo ho resistito, ma non vorrei che la banca centrale guidata dalla signora Lagarde continuasse ad alzare i tassi a oltranza, e rimetterci. Quali sono le aspettative del mercato e le prospettive per chi si trova nella mia situazione?”. (Lettera firmata)
Risponde Mariagrazia Rossomanno Responsabile BackOffice di Telemutuo.it
“Gentile signore, la sua tenacia è ammirevole!
Sul mercato dei tassi le aspettative sono ancora molto incerte: è vero che non si prevedono più grossi sbalzi in incremento, ma neppure una forte riduzione che ci riporti in tempi brevissimi ai tassi ante 2022.
Un mutuo fatto nel 2013 ha certamente beneficiato in questi anni di un tasso variabile fantastico, inimmaginabile fino al 2010; questo le ha certamente permesso non solo di risparmiare sugli interessi pagati ma anche di ammortizzare più rapidamente la quota capitale.
In un periodo di incertezze come quello attuale, non escluderei comunque del tutto il passaggio al fisso; ovvio che si dovrà valutare se tale switch non produca un tasso maggiore rispetto a quello che si otterrebbe con una surroga a tasso fisso su altra banca (opzione gratuita).
Nel caso specifico, una prima domanda che mi pongo è a quanto ammonta oggi il suo debito residuo e quanti anni mancano alla conclusione del mutuo. Questo è indispensabile per calcolare l’ipotetico rischio derivante nel mantenere ancora un tasso variabile. La nostra professionalità ed esperienza rimane a sua disposizione”.