Dazi, ecco chi soffre in Borsa
Redazione FR
03-02-2025 — 10:02
Ecco il parere degli analisti sui titoli e settori più esposti

I dazi di Trump erano ampiamente attesi, ma la Borsa reagisce comunque in modo negativo ai primi ordini esecutivi del presidente Usa. Ma quali potrebbero essere i titoli e settori più colpiti dai dati americani? Gli analisti confermano che auto e in parte semiconduttori sono i settori più esposti ai dazi di Trump. Ma non soltanto questi. A Piazza Affari stamattina fin dai primi scambi le vendite colpiscono soprattutto Stellantis, Pirelli e Stm. Soffrono anche Iveco, Prysmian, Interpump, la stessa Campari.
Dazi Trump, l’impatto sui titoli in Borsa
“Trump è passato dalle minacce ai fatti, imponendo dazi del 25% verso Messico e Canada e del 10% verso la Cina a partire dal 4 febbraio. L’Europa sarà il prossimo target”, commentano gli analisti di Equita Sim. “A sua volta il Canada ha già annunciato dazi del 25% sulle importazioni dagli Usa. Pur mancando i dettagli sulle singole merci colpite, in assenza di eventuali deroghe, il settore automobilistico è tra i più colpiti, avendo da anni trasferito in Messico una parte consistente dell’assemblaggio di auto e produzione di componenti (stimiamo che il 25% delle auto vendute negli Usa siano prodotte in Messico/Canada)”, prosegue il broker.
Stellantis paga dazio
“Simulando uno scenario ipotetico di assenza di mitigants, stabilità dei cambi (la probabile svalutazione assorbirebbe parte dei dazi), stabilità dell’inflazione (il cui aumento renderebbe più facile trasferire i rincari dei costi sui prezzi) e un impatto negativo del 10% sul fatturato del business coinvolto”, per Equita “le società italiane più colpite (inteso come impatto negativo sull’Ebitda 2024) sarebbero nell’ordine Eurogroup (18%), Stellantis (14%), Sogefi (9%), Pirelli (5%) e Brembo (4%)”. Per la Sim le società “con maggior capacità di tamponare questi effetti negativi” sono Brembo, Pirelli, Eurogroup, mentre “la più esposta è Stellantis che tipicamente in Nord America genera margini superiori alla media del gruppo (con la sola eccezione del secondo semestre 2024) e che oltre al Messico è anche esposta al Canada (sia come produzione sia come vendite)”.
Gli analisti concordano in generale che il maggiore impatto dei dazi riguarderà i produttori di auto e camion. Jefferies prevede un impatto maggiore sulle grandi aziende statunitensi, mentre Jp Morgan stima che l’impatto sarà maggiore su Daimler Truck, Volkswagen, Traton e Stellantis. Secondo Mediobanca, le aziende italiane più colpite sono: Stellantis, Brembo e Pirelli. La prima genera circa il 40% delle sue vendite negli Stati Uniti, ma potrebbe evitare l’impatto dei dazi trasferendo alcune produzioni negli Stati Uniti, dove l’azienda dispone di capacità inutilizzata. Per quanto riguarda Brembo, genera circa il 27% del fatturato del gruppo negli Stati Uniti, di cui circa il 35% viene assemblato nello stabilimento messicano. Pertanto, Mediobanca Research stima che circa il 9% delle vendite dovrebbe essere impattato dai dazi. Infine Pirelli vende circa 10 milioni di pneumatici all’anno negli Usa (26% delle vendite totali), di cui 6 milioni provenienti dal Messico. Di conseguenza circa il 16% delle vendite dovrebbe essere impattato, il che si traduce in una riduzione del 7% dell’Ebit.
Tequila amara per Campari
Fra i titoli che soffrono l’impatto dei dazi in Borsa, Equita Sim segnala anche Campari. “Il fatturato generato negli Usa da import messicano vale circa il 7% del fatturato totale di gruppo ed è rappresentato dalla tequila. Stimiamo che dazi del 25% corrispondano a un impatto del 4-5% sull’Ebit 2025. Tutta la tequila è importata dal Messico, pertanto anche i competitor saranno impattati da queste misure: il player più esposto è Becle (circa 70% del fatturato da tequila), seguito da Diageo (esposizione poco superiore a Campari). Vediamo quindi la possibilità di assorbire una parte dell’impatto tramite aumento dei prezzi al consumatore finale. Nel caso di Campari stimiamo che l’intero impatto corrisponderebbe a incrementi del 6-7% sul prezzo finale”,